Quando voli ti piace la vista? Aereo per aereo, la classifica delle dimensioni dei finestrini
Quando si parla di ampiezza della fusoliera, e quindi di spazio a bordo per i passeggeri, Airbus ha quasi sempre […]
Quando si parla di ampiezza della fusoliera, e quindi di spazio a bordo per i passeggeri, Airbus ha quasi sempre la meglio su Airbus, considerando tipologie di aeromobili analoghe per capacità e autonomia di volo.
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Ma in tema di ampiezza dei finestrini, e quindi di luminosità della cabina (ammesso che si viaggi di giorno e non, come fanno gli americani, con tutti o quasi gli oscuranti abbassati anche quando fuori c’è il sole) e di ‘vista’ che si ha sul panorama sottostante, il discorso si inverte completamente.
Volando in Italia e in Europa, dove i jet della famiglia dell’A320 sono diffusissimi, tutti abbiamo presenti i finestrini-francobollo degli aerei a cabina stretta di casa Airbus.
Seguendo il trend lanciato dalla rivale Boeing con il 787, il produttore europeo ha ingrandito, rispetto a quel che si trova sugli A340 e sugli A330ceo, gli oblò dei suoi jet per il lungo raggio più recenti, l’A330neo e l’A350.
Ma i finestrini montati sui neo dell’A320 hanno mantenuto le dimensioni risicate di quelli che per trent’anni hanno contraddistinto i ceo: 22,9cm di base per 31,2cm di altezza. Non bastasse, gli oblò di casa Airbus hanno una forma tendente all’ovale, che riduce ulteriormente la superficie vetrata rispetto a quella che si otterrebbe semplicemente moltiplicando base per altezza.
Sul concorrente della famiglia A320, il Boeing 737 (nelle sue varie generazioni), il finestrino misura 25,4cm di base per 35,6cm di altezza, dimensioni che il ‘baby’ Boeing condivide con i più grandi 727, 757, 767,747 (fino alla serie -400). La forma quasi rettangolare della superficie vetrata rende questi oblò particolarmente panoramici rispetto a quelli della famiglia A320.
Consapevole di essere, in questo campo, un gradino sotto il par, quando Airbus si è trovata tra le mani l’A220 ha dato grande risalto, tra le altre cose, alle dimensioni degli oblò dell’aeromobile, che sono 28cm di base per 40,6cm di altezza: ossia 5cm di base e oltre 9 d’altezza più degli A318, A319, A320 e A321 (ceo e neo). E i più grandi tra tutti quelli installati su velivoli Airbus. Tuttavia, non va dimenticato che quello che oggi si chiama A220 venne progettato dalla canadese Bombardier (come ‘CSseries’), diventando Airbus solo in seguito all’acquisizione del costruttore nordamericano da parte di quello europeo.
Se si passa ai velivoli a fusoliera larga, il dominatore assoluto della categoria (e di tutti gli aeri passeggeri che oggi solcano i cieli) è il Boeing 787 Dreamliner, i cui oblò (ma forse si potrebbero chiamare ‘finestre’) misurano 27,2cm di base per 46,7 di altezza. Gli altri ‘grandi’ made in the USA, il Boeing 777 e il Boeing 747-8 seguono a notevole distanza con 25,4cm di base per 38,1cm di altezza (con il Boeing 777X che avrà finestrini con una superficie vetrata più ampia del 16% rispetto ai predecessori 777-200 e 777-300.
In casa Airbus, l’A330 neo e l’A350 sono gli aerei più panoramici, grazie ai loro oblò da 24,2cm di base per 34,3cm di altezza; un bel salto in avanti rispetto ai 22,9cm per 31,3cm dei predecessori A330ceo e A340.
La tendenza dell’industria è, dunque, quella di montare finestrini sempre più grandi, per dare più ‘respiro’ alle cabine del futuro, grazie a materiali come le fibre di carbonio che rendono le fusoliere sempre più ‘elastiche’ e in grado di assorbire le espansioni e contrazioni conseguenti alla pressurizzazione e depressurizzazione della cabina.
Criterio che è verosimile aspettarsi per i futuri disegni di aeromobili commerciali. I finestrini più grandi di tutti, però, li montava un aereo di quasi settant’anni fa: il turboelica britannico Vickers Viscount, che aveva enormi finestre ellittiche di 48cm di base per 66cm di altezza.
