Voli per gli USA, slot a Linate e Fiumicino. ITA-Lufthansa, a che punto siamo. E per chiudere c’è una nuova deadline
“Sono fiducioso che via libera possa arrivare già in settimana“. Lo ha detto nel corso dell’assemblea annuale della Iata il […]

“Sono fiducioso che via libera possa arrivare già in settimana“. Lo ha detto nel corso dell’assemblea annuale della Iata il CEO del Gruppo Lufthansa, Carsten Spohr, in merito all’ormai più che annosa vicenda delle nozze tra la sua compagnia e ITA Airways.
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Era il 25 maggio 2023 quando le due parti raggiunsero l’accordo che avrebbe portato alla compagnia tedesca il 41% di quella italiana (con la prospettiva di andare sopra il 50% e fino al 90% in tempi successivi) e a quella italiana un gruzzolo di 325 milioni di euro.
Dallo scorso novembre il caso è passato nelle mani dell’Antitrust dell’Unione europea. E da lì non si è più mosso, suscitando proteste sulla durata dell”esame’ e preoccupazione per l’effettiva riuscita dell’operazione.
Proteste ulteriormente legittimate dal fatto che la stessa Antitrust (che in molti ritengono essere a ‘trazione francese’ ha nel frattempo dato il via libera a un’altra operazione, quella con cui Air France/KLM è entrata nel capitale della scandinava SAS con il 20% del capitale. ITA e Lufthansa sono peraltro in ‘buona’ compagnia, nel senso che anche un altro dossier, quello delle nozze tra Iberia e Air Europa, giace da lungo tempo nel cassetto dell’Antitrust europea.
Già, ma toccando ferro e augurandosi che quelle di Spohr non siano state solo parole di circostanza, a che punto è arrivata la ‘negoziazione’ tra ITA e Lufthansa da una parte e i ‘garanti della concorrenza’ dell’Unione? Perché, per chi ancora non lo sapesse, di ciò si tratta: in pratica, l’Antitrust formula delle richieste alle compagnie, che rispondono accettandole o proponendo a loro volta delle ‘mosse’ che vadano a tutelare la concorrenza, e dunque i viaggiatori.
L’antitrust a sua volta esamina le proposte delle compagnie e, se non le stanno tutte o in parte bene, a sua volta emana altre richieste. Che le compagnie ricevono ed esaminano, procedendo poi con eventuali contro-proposte. E via così. Da sette mesi a questa parte. Con la data del possibile via libera che è stato annunciato e poi smentito almeno già in un paio di occasioni.
“È vero che la decisione è attesa il 4 luglio, ma mi aspetto che la Commissione europea in realtà decida entro questa settimana sul caso. Penso che il governo italiano e gli elettori italiani si attendano il parere prima delle elezioni europee. Non vedo perché l’Antitrust Ue non debba darci un orientamento chiaro sul caso” ha detto ancora Carsten Spohr da Dubai.
Sul tavolo ci sono sempre state tre questioni fondamentali: quella degli slot congiuntamente detenuti da Lufthansa e ITA a Milano Linate (che per la compagnia italiana è l’hub secondario dopo Roma Fiumicino), quella dei voli tra Italia, Germania e centro Europa, e quella dei collegamenti transatlantici.
In particolare, nell’ultima tornata di richieste formulate alle compagnie, l’Antitrust aveva chiesto che ITA fosse lasciata fuori dalla Joint Venture transatlantica formata da Lufthansa, United e Air Canada. Nel mirino dei garanti della concorrenza ci sarebbero, in particolare, le rotte tra Europa e Chicago, Washington, San Francisco e Toronto, sulle quali il Gruppo Lufthansa con l’aggiunta di ITA e la joint venture con United e Air Canada dominerebbero il mercato ancor più di quanto non facciano ora. La risposta da Francoforte e Roma è arrivata a stretto giro con la contro-proposta di escludere il vettore italiano dalla joint venture per i primi due anni dal via libera all’accordo.
Sempre sul lungo raggio, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ITA e LH avrebbero offerto incentivi economici ad Air France-Klm, British Airways e Iberia, in aggiunta agli accordi interlinea per portare i passeggeri nei loro hub.
Quanto agli slot su Linate, il ministero del Tesoro ha fatto sapere di essere d’accordo relativamente al rilascio di 11 coppie di permessi di atterraggio e decollo (per un totale di 22 slot giornalieri), che verrebbero messi a disposizione di altri vettori presenti sullo scalo (in primis la low-cost easyjet, ma anche Aeroitalia ha fatto sapere di voler essere della partita).
Ma Il Sole 24 Ore ha scritto pochi giorni fa che le coppie di slot cui ITA e Lufthansa dovrebbero rinunciare sul City Airport milanese sarebbero molte di più: 15-17, addirittura, pari a 30-34 movimenti (cioè decolli e atterraggi) giornalieri.
Sacrifici inferiori sarebbero stati richiesti su Roma Fiumicino, dove Lufthansa e Mef rinuncerebbero a una decina di coppie di slot nel principale scalo italiano, che sarebbero messi a disposizione dei concorrenti sulle rotte europee.
Il termine ultimo per l’accordo (ma di ‘termini ultimi’ ne sono già scaduti almeno un paio) è il 4 luglio. Ma il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti, il 4 giugno, ha richiamato tutti alla massima celerità, spiegando che “secondo me si doveva chiudere sei mesi fa. Oggi, domani, dopodomani… Il prima possibile perché noi abbiamo l’esigenza di capire quale possa essere il futuro di Ita”.