Giappone, nascono i distributori automatici di voli a sorpresa
I distributori automatici affollano il mondo e vendono davvero un po’ di tutto: una volta riservati agli snack, sono stati […]

I distributori automatici affollano il mondo e vendono davvero un po’ di tutto: una volta riservati agli snack, sono stati ben presto installati fuori dalle farmacie e sono poi arrivati a vendere gadget, fumetti, libri, giocattoli, sneakers e lingotti d’oro. I distributori che arrivano dal Giappone sono però un passo oltre. Al loro interno si nascondono infatti… voli a sorpresa! Scopriamo insieme di cosa si tratta.
In questo articolo:
Come funzionano i distributori di v0li
L’idea arriva da Peach, compagnia low cost giapponese. Il vettore, approfittando del suo colore aziendale (un fucsia acceso e inconfondibile) ha deciso di installare distributori automatici di voli negli aeroporti di Tokyo ed Osaka. Lo ha fatto inseguendo quella che, in Giappone, è una vera e propria tendenza. Qui i gachapon (i nostri distributori) sono diffusissimi, e le aziende amano utilizzarli per le loro operazioni di marketing. Esattamente come ha fatto Peach, inserendo in quelle alte colonne decine di palline fucsia contenenti ciascuna un volo a sorpresa. Non si può scegliere dove andare, dunque: si paga il “gettone” (che costa 5.000 Y, pari a circa 38 euro) e ci si prepara a volare verso una destinazione “misteriosa”. Il valore dei biglietti, che sono ovviamente di andata e ritorno, è di 6.000 Y. Le mete sono tutte dentro i confini giapponesi e, all’interno di ogni pallina, oltre ai biglietti si nasconde una spilletta con una missione da compiere in quella destinazione. Ad oggi, sono stati venduti circa 3.000 viaggi. A testimonianza che, l’effetto sorpresa, piace sempre molto.
La tendenza dei viaggi a sorpresa
Del resto, quella dei viaggi a sorpresa non è una novità. Certo, sono forse una novità i distributori automatici di voli, ma la formula roulette esiste ormai da molto tempo. E non è solo un modo per risparmiare. S’inserisce infatti nella tendenza dei viaggi esperienziali, inseguita da sempre più start-up e app. Le più famose in Italia? Flykube, Oniva, Waynabox, Toratora Travel e Blindfol Travel. Basta indicare il periodo in cui si intende partire, il budget a disposizione, la tipologia di viaggio che si vorrebbe fare e l’eventuale esistenza di mete che si vuole escludere. A quel punto, un team di esperti si mette al lavoro per costruire un’offerta su misura. La meta viene resa nota solo a pochissimi giorni dalla partenza, talvolta persino all’arrivo in aeroporto aprendo una busta ad alto tasso di suspense.
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Ma se si volesse andare in Giappone, e provare l’esperienza di un distributore automatico di voli? Per il momento bisogna aspettare. Quando la situazione sembrava migliorare, è arrivata la variante Omicron a scombinare tutti i piani. A fine novembre, il governo giapponese ha annunciato la chiusura dei confini nazionali a tutti i viaggiatori stranieri (i divieti erano appena stati allentati per viaggiatori d’affari, studenti e stagisti). I giapponesi di ritorno dall’Africa dovranno invece sottoporsi a rigide misure d’isolamento a seconda del Paese di provenienza.