Ita Airways, la conservatrice. Il galateo per l’equipaggio è molto Alitalia, poco start-up e per niente inclusivo
Sempre più compagnie aeree smontano e ridefiniscono le norme e “il galateo” per assistenti di volo e piloti, aprendosi alla […]

Sempre più compagnie aeree smontano e ridefiniscono le norme e “il galateo” per assistenti di volo e piloti, aprendosi alla diversità e a una maggiore libertà di usi e costumi a bordo come a terra. Ma non Ita Airways, la conservatrice. Nonostante l’azienda continui a definirsi start-up, sinonimo di azienda nuova, veloce e moderna, alcune scelte lasciano pensare più ad una vecchia impronta conservatrice e bacchettona.
In questo articolo:
Ovviamente non stiamo parlando di cosa è concesso, o no, indossare ai passeggeri ma delle regole previste per i dipendenti.
Le nuove divise
In occasione del lancio delle nuove divise, o meglio sarebbe dire dell’entrata in servizio delle nuove divise, è stato distribuito anche un documento di documento di 43 pagine che impone regole che sembrano più legate alla vecchia Alitalia che al concetto di start-up tanto caro ai vertici di Ita.
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Niente gomma da masticare, niente cuffie, stop a fumo, cibo e bevande in presenza di passeggeri: il codice di condotta per il personale viaggiante è un lungo elenco di rigide regole che stabilisce non solo il modo in cui indossare le nuove divise firmate Brunello Cuccinelli, ma tutto il comportamento e lo stile di assistenti di volo e passeggeri.
Parlando di divise mi viene da sorridere se pensiamo che le nuove uniformi sono state presentate al pubblico il 2 giugno 2022, in occasione del primo volo dell’ammiraglia A350. Da allora però a parte un paio di equipaggi tutto il personale ha continuato ad indossare le vecchie uniformi di Alitalia.
E pensare che in giro per l’Europa, invece, alcune compagnie aeree stanno stravolgendo i canoni classici aprendosi a tagli di capelli informali, uniformi casual, tatuaggi e piercing.
Da Play a United e Lufthansa: la rivoluzione a bordo (e non solo)
La compagnia aerea islandese Play, per esempio, nel giugno 2021 ha impresso una svolta epocale alle sue divise per gli assistenti di volo che sono diventate casual e informali con magliette al posto delle camice sopra la giacca, il logo ben impresso e colorato sopra, il via libera alle sneakers ai piedi. Inoltre Play non impone regole per quanto riguarda capelli, trucco e tatuaggi.
Anche Air Baltic, nell’agosto del 2022, ha dato il via libera a piercing e tatuaggi per il personale di bordo; oltre a far cadere il divieto per determinati tagli di capelli o decolorazioni.
Il Gruppo Lufthansa – che si appresta a convolare a nozze proprio con Ita Airways – durante gli ultimi mondiali di calcio in Qatar ha puntato molto sul concetto di apertura alla diversità con una livrea dedicata e una serie di messaggi che tendono a “modernizzare” ila grigia impostazione del colosso tedesco.
Una delle più grandi compagnie mondiali come la americana United ha liberalizzato tatuaggi, piercing e tagli di capelli nel 2021. Addio alle restrizioni e libertà di espressione per tutti gli equipaggi. Parlando di tatuaggi il regolamento della compagnia Star Alliance recita così:
Non sono consentiti tatuaggi su viso, mani o collo per gli assistenti di volo della United Airlines. Puoi avere tatuaggi, non più grandi di una carta di credito (o del tuo badge United che è della stessa dimensione), visibile su ogni braccio/polso e gamba/piede.
La policy chillax di Virgin Atlantic
Virgin Atlantic si è spinta perfino oltre lanciando le uniformi per hostess e steward intercambiabili. con il personale di bordo e di terra che non deve più sottostare alla distinzione di genere obbligatoria per abbigliamento. Dal primo di ottobre 2022 il personale VS ha la possibilità di scegliere quale delle uniformi iconiche, disegnate da Vivienne Westwood, li rappresenta meglio, indipendentemente dal loro genere, identità di genere o espressione di genere
La cosiddetta policy chillax di Virgin Atlantic è una spinta verso la massima inclusività di genere e la libera scelta dell’uniforme è stato solo l’ultimo passo di un processo che prevedeva la possibilità di non truccarsi per il personale di bordo e l’apertura verso i tatuaggi su braccia e gambe.
Il codice Ita Airways
Nel lungo elenco di norme e comportamenti “suggerito” da Ita ai propri dipendenti si trovano frasi ad effetto insieme a indicazioni tecniche molto precise. Anche perchè, secondo quanto riporta la guida, “le nostre uniformi non sono abiti da lavoro: sono un modo per portare nel mondo lo stile”.
Nelle indicazioni per gli uomini, per esempio, è scritto che la barba “va tenuta rasata o va curata quotidianamente” e deve essere “ben pettinata, sagomata, non più lunga di cinque millimetri. Vietati “il pizzetto senza baffi, la barba senza baffi, la mosca sotto il labbro”. Per uomini e donne, invece, “la ricrescita dei capelli tinti non deve essere visibile”.
Ancora riguardo ai capelli, “vanno tenuti sempre puliti, ben pettinati e non devono coprire il viso e gli occhi. Il taglio degli uomini dovrà essere corto e ordinato”.
Ovviamente c’è il divieto assoluto per piercing e tatuaggi visibili. Gli orecchini sono permessi solo per le donne, ma esclusivamente “perle bianche classiche o i punto luce dorati o argentati a bottone”, non più grandi di un centimetro.
Le regole sulle uniformi
La divisa va “indossata in modo ineccepibile in ogni circostanza e luogo”, e per gli uomini i pantaloni vanno indossati “sempre con la cintura“.
Proprio sull’uniforme infatti, l’elenco si fa dettagliato. Al personale viene fatto sapere che “l’uniforme va indossata solo in servizio, lungo i tragitti di andata e ritorno dal lavoro e in occasione di altri impegni e/o eventi organizzati dalla Compagnia”.
La giacca va portata “sempre abbottonata” perché componente “imprescindibile” della divisa. E andrebbe portata anche durante le fasi di imbarco, di sbarco e in qualsiasi momento “di relazione con i clienti viaggiatori”.
Il colletto della camicia deve sempre essere abbottonato” e se il pilota non indossa la giacca, deve corredare la camicia di “guaina e spalline”. Se si indossa l’impermeabile, invece, non bisogna mai avere “il bavero alzato sul collo”.
Nel capitolo scarpe, infine, si legge: “mmodello classico con tacco, di pelle nera, tomaia liscia, con lacci, senza ornamenti. Possono essere indossati i mocassini modello college liscio, stivaletti tacco basso con zip. Non sono consentite scarpe sportive, anche se di colore nero (es. sneakers)”.
Il berretto “è complemento imprescindibile dell’Uniforme. A terra, nelle aree pubbliche, va sempre indossato o portato sottobraccio”.
Una scelta di campo legacy?
Il codice di condotta ha ovviamente scatenato una frizzante serie di polemiche e critiche, nonostante molti esperti di settore abbiano segnalato come si tratti di semplici indicazioni uguali a quelle previste da altri vettori – soprattutto legacy come, per esempio, Singapore Airlines, Turkish, Emirates – in tutto il mondo. Ma andando dall’altra parte dell’Atlantico Delta ha, nel 2018, cambiato policy lanciando uniformi gender-neutral per i propri dipendenti.
Al contempo, però, tanti altre compagnie aeree stanno cambiando modelli e imposizioni, anche nel nome di una maggiore comodità e serenità del personale nel loro lavoro quotidiano.
Ita Airways aveva due strade da scegliere: la continuità con Alitalia e un vecchio mondo legacy che fatica a cambiare; oppure la spinta più innovativa e da start-up dell’abbattimento del vecchio regime.